domenica 29 aprile 2012

Scialpinistica in Val Formazza

Quando le previsioni sono poco attendibili...

10° salita al Mottarone in bike per sciare

Un po' d'acqua per recuperare i liquidi e poi via...






















         La decima volta che salgo al Mottarone a sciare risparmiando carburante...

Una volta all'anno nel mese di gennaio scelgo un giorno d'alta pressione per godermi al meglio la salita e anche la sciata (ricordo che è gia stata per ben quattro volte percorso di tappa del Giro d'Italia) .
Dopo 25 Km di ascesa con punte al 14% e 1050 metri di dislivello, tenendo conto del peso dello zaino con annessi vestiario da sci, scarponi, bastoncini, ecc e gli sci sulla canna, arrivavo su nel piazzale, mi cambiavo e poi panino e birra per tirare mezzogiorno. Negli untimi anni pagando un Euro in più lo skipass pomeridiano parte da mezzodì. Poi via a sciare sino alle quattro e trenta... e si... non di più perchè a gennaio alle cinque passate è notte!! quindi mi ricambiavo coprendomi il più possibile, a volte tenendo su la giaccavento da sci, e giù ripercorrendo la stessa strada verso casa.
Mi è capitato solo due volte di caricare la bici sullo zaino, salire in vetta con l'impianto Baby e scendere sino al vecchio rifugio di Cortano con gli sci per poi proseguire in bici sino a casa.
Alcune volte trovando amici per strada ero costretto ad arrivare a casa col frontalino perchè ormai era buio.

venerdì 6 aprile 2012

Passo San Giacomo m.2313



       Partenza da Ponte m.1270 si segue la strada, spesso innevata, per la cascata del Toce. Da qui si sale sino a Riale m.1728,  poi su sterrato (solo d'estate), si risalgono una decina di tornanti sino al rifugio Maria Luisa m.2150  proseguendo per un centinaio di metri si raggiunge la diga del lago del Toggia e con un falsopiano leggermente in salita, ma lungo, si raggiunge il Passo San Giacomo m.2313

  

       Fatta diverse volte nel mese di gennaio seguendo il percorso battuto dalle motoslitte del personale che controlla la diga. Ricordo, che durante una salita sentivo caldo e nel tentativo di togliermi il K-wai... questo era incollato al pile, dal sudore congelato . la temperatura era di 14° sotto zero.
  
si può notare il termometro che segna 14° sotto zero e la borraccia gelata

mercoledì 4 aprile 2012

Baceno, Devero, Laghi del Busin, Vannino, Valdo, Baceno

Salendo verso la Bocchetta della Valle

Bocchetta della Valle m.2579  che dal Devero passa nella Valle dei laghi di Busin

Passo Busin m.2491 con sullo sfondo il lago del Vannino

Lago del Busin inferiore. in fondo il Passo Busin
Giro Lungo ma affascinante, fatto in autunno con i colori più belli .
Si parte da Baceno m.640 e si sale per Alpe Devero, da qui verso Crampiolo e via sul Lago del Devero m.1856. A metà di questo, si sale a destra su sentiero scalinato (bici a spalla) per una cinquantina di metri e per sentiero pedalabile si raggiunge la Bocchetta della Valle m.2574. Si scende con prudenza e parecchio con bike in mano sino al primo lago del Busin superiore, per poi incontrarne un altro. Sempre scendendo si aggira il lago più grande quello del Busin inferiore m.2398.  Dopo di che, aggirandolo sulla sponda Est, si sale nuovamente per un centinaio di metri di dislivello per raggiungere il Passo Busin m.2491, da dove si può ammirare il lago del Vannino m.2180. Scendendo lo si costeggia interamente sino a raggiungere il rifugio Margaroli e proseguendo sino a valle si raggiunge la pista da sci detta Sagesboden (consiglio di scendere a Canza). Pericolosa per la sua pendenza (mi sono spelato mezzo) sul fondo ci si trova nell'abitato di Valdo, poi per asfalto si ritorna a Baceno.
Tempo impiegato undici ore, compreso, foto e degustazione del paesaggio.
Panorama ed immagini mozzafiato, inoltre mi sono visto passare di fianco un'ombra... guardando in alto sopra di me un'Aquila,,, emozione fantastica

Matterhorn m. 4478

      Bellissima ascensione... per la seconda volta sono salito in vetta al Matterhorn passando dalla cresta Horli, ma solo questa volta ho visto il panorama che mi circondava. La prima volta sono stato sorpreso dalla tormenta appena sopra la spalla, ma questa volta a distanza di dieci anni ho potuto constatare la magnificenza di tutta l'Orogenesi alpina.
in vetta al Matterhorn m.4478
In vetta, mi sono realmente commosso e per un quarto d'ora  ho pianto, perchè pochi possono capire l'emozione che si prova nel godere di quel paesaggio stupendo.
  
la cresta Horli del Matterhorn